Nel mondo della medicina estetica, “filler” e “biostimolanti” sono due delle parole più cercate. Spesso, però, vengono usate in modo intercambiabile, creando una notevole confusione. Sebbene entrambi mirino a contrastare i segni del tempo, agiscono con filosofie e meccanismi completamente diversi.
- Uno agisce come un abile “scultore”, che aggiunge volume esattamente dove serve.
- L’altro è come un “personal trainer” per la pelle, che la stimola a rigenerarsi da sola, diventando più forte e compatta nel tempo.
Vediamo insieme chi fa cosa.
Il filler: lo “scultore” che ripristina i volumi
Un filler, solitamente a base di acido ialuronico reticolato, è un gel biocompatibile e riassorbibile che viene iniettato per riempire un solco, correggere un’ombra o ripristinare un volume perso con l’invecchiamento. La sua azione è principalmente meccanica e il risultato è immediato: il gel occupa fisicamente uno spazio sotto la pelle, sollevando la ruga o ridefinendo un contorno.
Pensiamo a un cuscino posizionato sotto un materasso che si è leggermente afflosciato: il suo scopo è sostenere la pelle dall’interno, esattamente dove serve. Per questo motivo, il filler è la soluzione ideale per:
- Riempire rughe statiche, come i solchi naso-labiali o le “linee della marionetta”.
- Aumentare o ridefinire il volume delle labbra.
- Ripristinare la proiezione degli zigomi o il contorno della mandibola.
- Correggere le occhiaie incavate (la cosiddetta “valle lacrimale”).
L’effetto è temporaneo, con una durata che varia dai 6 ai 18 mesi a seconda del prodotto e della zona trattata, dopodiché il corpo lo riassorbe gradualmente.
Il biostimolante: il “personal trainer” che risveglia la pelle
Un biostimolante, a base di sostanze come idrossiapatite di calcio, acido polilattico o polinucleotidi, non è un gel riempitivo. È una sostanza biologicamente attiva che, una volta iniettata, agisce come un segnale: un interruttore che risveglia i fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di nuovo collagene ed elastina.
In questo caso, non si aggiunge un cuscino, ma si insegna al “materasso” a rigonfiarsi da solo, riparando le sue “molle” interne. L’effetto non è immediato ma biologico e graduale. La pelle, nelle settimane e nei mesi successivi al trattamento, inizia un vero e proprio processo di rigenerazione naturale, diventando più spessa, compatta ed elastica.
Il biostimolante è perfetto per:
- Migliorare la qualità generale della pelle, aumentandone lo spessore e l’elasticità.
- Trattare la lassità cutanea lieve di viso, collo, décolleté e braccia.
- Donare un effetto “glow” duraturo e una texture più liscia.
- Prevenire l’invecchiamento, agendo in ottica di prejuvenation.
Il risultato è molto naturale e più duraturo, perché si basa sulla produzione di collagene del nostro stesso corpo.

Tabella differenza tra filler e biostimolante
Fonti
- Poly-L-Lactic Acid in Aesthetic Dermatology: A Decade Beyond Volume Restoration Toward Regenerative Biostimulation
- Cleveland Clinic
Foto: Adobe free stock
