Differenza tra filler e biostimolanti: perché uno “riempie” e l’altro “rigenera”

Nel mondo della medicina estetica, “filler” e “biostimolanti” sono due delle parole più cercate. Spesso, però, vengono usate in modo intercambiabile, creando una notevole confusione. Sebbene entrambi mirino a contrastare i segni del tempo, agiscono con filosofie e meccanismi completamente diversi.

  • Uno agisce come un abile “scultore”, che aggiunge volume esattamente dove serve.
  • L’altro è come un “personal trainer” per la pelle, che la stimola a rigenerarsi da sola, diventando più forte e compatta nel tempo.

Vediamo insieme chi fa cosa.

Il filler: lo “scultore” che ripristina i volumi

Un filler, solitamente a base di acido ialuronico reticolato, è un gel biocompatibile e riassorbibile che viene iniettato per riempire un solco, correggere un’ombra o ripristinare un volume perso con l’invecchiamento. La sua azione è principalmente meccanica e il risultato è immediato: il gel occupa fisicamente uno spazio sotto la pelle, sollevando la ruga o ridefinendo un contorno.

Pensiamo a un cuscino posizionato sotto un materasso che si è leggermente afflosciato: il suo scopo è sostenere la pelle dall’interno, esattamente dove serve. Per questo motivo, il filler è la soluzione ideale per:

  1. Riempire rughe statiche, come i solchi naso-labiali o le “linee della marionetta”.
  2. Aumentare o ridefinire il volume delle labbra.
  3. Ripristinare la proiezione degli zigomi o il contorno della mandibola.
  4. Correggere le occhiaie incavate (la cosiddetta “valle lacrimale”).

L’effetto è temporaneo, con una durata che varia dai 6 ai 18 mesi a seconda del prodotto e della zona trattata, dopodiché il corpo lo riassorbe gradualmente.

I benefici dei biofiller rispetto ai filler tradizionali

Il biostimolante: il “personal trainer” che risveglia la pelle

Un biostimolante, a base di sostanze come idrossiapatite di calcio, acido polilattico o polinucleotidi, non è un gel riempitivo. È una sostanza biologicamente attiva che, una volta iniettata, agisce come un segnale: un interruttore che risveglia i fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di nuovo collagene ed elastina.

In questo caso, non si aggiunge un cuscino, ma si insegna al “materasso” a rigonfiarsi da solo, riparando le sue “molle” interne. L’effetto non è immediato ma biologico e graduale. La pelle, nelle settimane e nei mesi successivi al trattamento, inizia un vero e proprio processo di rigenerazione naturale, diventando più spessa, compatta ed elastica.

Il biostimolante è perfetto per:

  1. Migliorare la qualità generale della pelle, aumentandone lo spessore e l’elasticità.
  2. Trattare la lassità cutanea lieve di viso, collo, décolleté e braccia.
  3. Donare un effetto “glow” duraturo e una texture più liscia.
  4. Prevenire l’invecchiamento, agendo in ottica di prejuvenation.

Il risultato è molto naturale e più duraturo, perché si basa sulla produzione di collagene del nostro stesso corpo.

Tabella differenza tra filler e biostimolante

Tabella differenza tra filler e biostimolante

Fonti

Foto: Adobe free stock