Quando fare la blefaroplastica

Blefaroplastica

La blefaroplastica è l’intervento di chirurgia plastica finalizzato a ridefinire la zona intorno agli occhi e le palpebre, sia superiori che inferiori. In poche parole è una procedura che mira a migliorare l’aspetto delle palpebre, che sono tra le zone del viso che maggiormente risentono del processo di invecchiamento. Con gli anni, infatti, le rughe, le zampe di gallina, la pelle cadente e rilassata e le borse sotto gli occhi invecchiano ed appesantiscono lo sguardo.

 

Quando fare la blefaroplastica?

Le indicazioni per l’intervento sono in genere:

  • Pelle cadente e rilassata che non solo rende antiestetica il contorno naturale della palpebra superiore ma può anche compromettere la visione;
  • depositi di grasso sotto le palpebre;
  • borse sotto gli occhi;
  • palpebre cadenti che rivelano il bianco sotto l’iride in modo eccessivo;
  • eccesso di pelle e rughe sulle palpebre inferiori.

Blefaroplastica, costi

Quanto costa la blefaroplastica? Il costo medio di un intervento di blefaroplastica superiore o inferiore si aggira intorno ai duemila euro o più. Una blefaroplastica completa, dove si interviene quindi su entrambe le palpebre, costa di più.

Alcuni chirurghi possono proporre un intervento a prezzi low cost ma, esattamente come per qualsiasi altro intervento di chirurgia plastica, il consiglio che ci sentiamo di dare è di non cedere mai alla tentazione di offerte troppo economiche: bisogna scegliere con grande attenzione il chirurgo plastico, che deve essere specializzato in chirurgia plastica e competente, perché soltanto così ci si assicurerà un risultato all’altezza delle aspettative e si ridurranno i rishci di complicanze o addirittura di errori che possono essere pagati cari.

Il costo di una blefaroplastica comprende il chirurgo, l’anestesista, la clinica dove si svolgerà l’intervento (che deve essere accreditata e rispettosa di tutti gli standard di sicurezza), le medicazioni e gli esami pre-operatori.

Inoltre non sempre un aspetto cadente può essere risolto con la blefaroplastica: in qualche caso la causa può essere ricondotta al rilassamento della pelle della fronte e del sopracciglio che si allunga fino a cascare sulla palpebra superiore. In questo caso potrebbe essere più efficace un intervento diverso e soltanto un chirurgo plastico serio e competente potrà fare una valutazione seria della situazione individuale e proporre la procedura più indicata.

Blefaroplastica uomo: indicazioni e risultati

 

Come prepararsi all’ntervento

Smettere di fumare almeno due settimane prima dell’operazione e non assumere farmaci a meno che  il chirurgo non li abbia permessi.

La blefaroplastica viene solitamente eseguita in regime ambulatoriale, non è previsto che si possa mangiare o bere nel giorno dell’intervento e ci si deve preparare alla sensazione di palpebre intorpidite poiché saranno iniettati nell’area farmaci adatti allo scopo.

Come funziona la blefaroplastica

L’intervento di blefaroplastica consiste in queste fasi:

  • Fase 1: anestesia. La scelta può variare tra una anestesia generale o una sedazione profonda per via endovenosa. Saranno il chirurgo e l’anestesista a scegliere ‘opzione più adatta al singolo paziente.
  • Fase 2: incisioni. Le incisioni verranno effettuate a seconda che si tratti di una blefaroplastica inferiore, superiore o su entrambe le palpebre. Il chirurgo farà in modo che le cicatrici verranno a trovarsi nelle pieghe naturali della pelle e quindi poco visibili. Si procede con la rimozione e il riposizionamento dei depositi di grasso, intervenendo sui muscoli e rimuovendo la pelle in eccesso. La blefarolastica inferiore viene effettuata con un’incisione appena sotto la linea sottile delle ciglia inferiori, attraverso la quale verranno rimossi depositi di grasso e pelle in eccesso. Una tecnica alternativa prevede un’incisione transcongiuntivale all’interno della palpebra inferiore in modo da ridistribuire il grasso o rimuoverlo senza toccare la pelle.
  • Fase 3: chiusura delle incisioni. I punti di sutura vengono tolti dopo circa una settimana. Il chirurgo può anche suggerire un peeling laser o chimico per attenuare lo scolorimento delle palpebre inferiori.

Blefaroplastica, post operatorio

Dopo l’intervento si possono applicare impacchi freddi o pomate espressamente prescritte dal medico per favorire il recupero. Il chirurgo vi dimetterà con una medicazione con garza e vi darà tutte le istruzioni necessarie per i primi giorni per aiutare la guarigione e ridurre il rischio di infezione.

Gonfiore, ecchimosi, irritazione, secchezza oculare e disagio sono del tutto normale dopo l’intervento e possono essere facilmente controllabili assumendo farmaci prescritti dal chirurgo e applicando pomate adatte.

E’ necessario utilizzare una protezione solare sul viso e indossare occhiali da sole fino a quando il processo di guarigione non sarà completato.

Il dolore dopo la blefaroplastica sarà gestito con farmaci antidolorifici da banco secondo indicazione del medico.

Si consiglia di organizzarsi nel giorno della procedura con qualcuno per la guida e l’assistenza durante la prima notte, al ritorno a casa in giornata.

Blefaroplastica prima e dopo

I risultati della chirurgia plastica delle palpebre sono di lunga durata. Tuttavia gonfiore ed ecchimosi possono durare per qualche giorno, anche settimane, e il risultato può essere considerato definitivo solo dopo alcuni mesi, a processo di guarigione completato.

Per ottimizzare il risultato è comunque molto importante proteggere le incisioni e la zona trattata da sfregamenti, abrasioni, colpi e forza eccessiva.

Blefaroplastica, tempi di recupero

 

Tenendo conto che nella prima settimana si dovrà tenere una garza, applicare pomate e che sono del tutto normali gonfiori e lividi, bisogna considerare 10-15 giorni per un recupero e per una ripresa della vita sociale.

E’ bene comunque sapere che il naturale processo di invecchiamento proseguirà e che con il tempo e gli anni lo sguardo invecchierà naturalmente: possiamo porre un freno applicando un’adeguata protezione solare in modo regolare e usando sempre gli occhiali da sole per proteggere gli occhi dai raggi UV, tra i principali responsabili del danno alla pelle.

Blefaroplastica, rischi

E’ molto importante, come abbiamo detto, affidarsi ad un chirurgo plastico specializzato e di esperienza per ottenere il massimo del risultato al minimo dei rischi. Sentitevi in diritto di fare al chirurgo tutte le domande del caso sin dalla prima visita in modo da poter dare un consenso informato e consapevole all’intervento.

I possibili rischi della chirurgia delle palpebre sono:

  • rischi dell’anestesia (reazione al farmaco);
  • gonfiore e lividi;
  • secchezza oculare;
  • sanguinamento a livello delle incisioni;
  • ipersensibilità alla luce e al sole;
  • difficoltà e disagio ad occhi chiusi;
  • ectropion (rovesciamento all’esterno di una palpebra);
  • deiscenza cicatriziale (difficoltà di cicatrizzazione);
  • caduta delle ciglia e cambiamenti della sensibilità cutanea.

Blefaroplastica laser

Chiamata anche blefaroplastica senza bisturi, questa procedura è in realtà una sorta di “mini blefaroplastica”. In cosa consiste? Si utilizza un laser ad anidride carbonica per intervenire sul rilassamento della palpebra. A volte è addirittura l’oculista che consiglia questo intervento su persone giovani che soffrono di una riduzione del campo visivo causato da una palpebra eccessivamente rilassata e cadente. L’intervento non solo alleggerisce la palpebra, ma ingrandisce anche l’occhio producendo un ingrandimento del campo visivo.

Il chirurgo utilizza il laser pulsato con anidride carbonica per colpire in modo estremamente mirato e preciso le zone da trattare, rimodellando la zona perioculare e senza lasciare cicatrici.

Blefaroplastica mutuabile

Il rilassamento eccessivo e la caduta della pelle sulla palpebra superiore viene chiamata ptosi e può provocare un restringimento del campo visivo che produce, a sua volta, irritazioni e fastidi.

Il Servizio Sanitario Nazionale inserisce la correzione della ptosi palpebrale solo nei casi gravi, dopo che un attento esame del campo visivo abbia dimostrato l’effettiva perdita della visone.

Fonti

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