Cosa sono gli esosomi in medicina estetica?

Esosomi in medicina estetica

La medicina estetica è alla instancabile ricerca di soluzioni sempre nuove e performanti per migliorare la qualità della pelle e combattere i segni dell’invecchiamento. Tra le nuove tendenze emergenti, ci sono senza dubbio gli esosomi. Ma cosa sono esattamente gli esosomi e come vengono utilizzati in medicina estetica?

Cosa sono

Gli esosomi sono nanoparticelle rilasciate da tutte le cellule, inclusi gli esseri umani, animali e vegetali. Scoperte nel 1983, inizialmente considerate semplici rifiuti cellulari, oggi si sa che contengono biomolecole fondamnetali per la comunicazione tra le cellule. La professoressa Laura Mazzucco, biologa e responsabile dell’Emoteca del Centro Trasfusionale dell’AOU di Alessandria, spiega che gli esosomi fungono da “shuttle” di comunicazione, trasportando segnali sotto forma di biomolecole tra le cellule.

Questi segnali possono essere di vario tipo, compresi quelli di crescita e rigenerazione. Ma non tutti i segnali trasportati dagli esosomi sono benefici: ad esempio, le cellule senescenti, che non si replicano più, rilasciano esosomi che possono indurre senescenza in altre cellule o stimolare i globuli bianchi a rimuoverle.

A cosa servono gli esosomi in medicina estetica

Nella medicina estetica, gli esosomi sono indubbiamente molto interessanti per le loro potenzialità rigenerative. Attualmente vengono utilizzati esosomi vegetali, per un uso prevalentemente topico, in sieri e altri prodotti cosmetici.

Alcune aziende stanno sperimentando formulazioni iniettive o da utilizzare con il needling, ma gli esperti invitano alla prudenza. Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica, ad esempio, avverte che l’uso iniettivo degli esosomi potrebbe essere pericoloso e raccomanda prudenza.

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Cosa ci riserva il futuro

Le potenzialità degli esosomi in medicina estetica sono molteplici. Questi piccoli messaggeri cellulari possono teoricamente stimolare i fibroblasti a produrre collagene, elastina e acido ialuronico, migliorando così la struttura e l’elasticità della pelle e potrebbero anche favorire la rigenerazione dei tessuti e la guarigione delle ferite.

Ma la strada è ancora lunga: la professoressa Mazzucco precisa che siamo ancora lontani dal poter distinguere e selezionare con certezza i messaggi “buoni” da quelli “cattivi”.

La ricerca, indubbiamente, non intende mollare ed è in continua evoluzione. Gli studi stanno cercando di capire meglio come questi messaggeri cellulari possano essere utilizzati in modo sicuro ed efficace in medicina estetica. Alcuni esperimenti, ad esempio, si concentrano sull’isolamento e la purificazione degli esosomi, per essere certi di usare solo quelli che hanno effetti benefici.

Quel che è certo è che bisogna avere prudenza e affidarsi solo a medici estetici competenti e qualificati, che usino procedure e sostanze sicure seguendo precise linee guida condivise dalla comunità scientifica.

Siamo ancora agli albori in questo campo,” conclude il professor Bartoletti, e sono necessarie ulteriori ricerche e sperimentazioni cliniche per garantire che i trattamenti a base di esosomi siano sicuri ed efficaci.

Fonte

SIME

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